Corso promosso da FAST e UGIS
con la collaborazione di Fondazione Brunelli Onlus
nell’ambito del ciclo di incontri “Salute in Comune”
3 CPF ai giornalisti che si iscrivono direttamente sulla piattaforma S.I.Ge.F
nella casella “Corsi enti terzi”, indicando la data e referente FAST

Presentazione

Sono trascorsi più di 50 anni dal primo trapianto di cellule staminali eseguito in America su un bambino votato a morte certa per una grave malattia congenita del sangue. Matthew aveva pochi mesi di vita quando è stato operato di trapianto di cellule staminali emopoietiche prelevate dal midollo osseo della sorellina di sei anni. Oggi Matthew è un uomo adulto, ha quattro figli e gode di ottima salute. Artefice e pioniere di quell’intervento che, in seguito, ha cambiato il destino di migliaia di bambini in tutto il mondo, è Richard Gatti, Professore Emeritus alla Scuola di Medicina dell’Università della California, Los Angeles. In Europa ogni anno vengono trattati con il trapianto di cellule ematopoietiche migliaia di persone tra adulti e bambini affetti da leucemie, linfomi e mielomi; ma anche immunodeficienze primitive e malattie rare. La percentuale di guarigione è in continua crescita e ora si attesta attorno al 90% nei bambini e al 50% circa negli adulti. Il prof. Gatti ha sempre sostenuto il valore “ salvavita” delle cellule staminali pluripotenti, soprattutto su quelle di provenienza dal midollo osseo e dal cordone ombelicale, riconoscendo a queste ultime un ruolo di mediazione molto importante tra etica e clinica dal momento che consentono di rispettare sia il valore della vita che il diritto dei malati a beneficiare dei progressi della medicina. Il cordone ombelicale infatti è una fonte sicura ed importante di cellule staminali plastiche e versatili, con caratteristiche proprie che le rendono meno aggressive dal punto di vista immunologico nei confronti dell’ospite, cosa che consente di usare criteri meno restrittivi in termini di compatibilità nella selezione dell’unità cordonale rispetto alla scelta di un donatore volontario di midollo. Il problema è la quantità delle cellule che è bassa. In circa 100 ml di sangue aspirato dal cordone sono contenute cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e giovani adulti sino ad un peso di circa 40-50 kg. Grazie a sofisticate tecniche di laboratorio oggi però le cellule possono essere amplificate, aumentate cioè di numero e quindi usate anche per la cura di persone adulte. La vera differenza tra queste cellule staminali rispetto a tutte le altre è nella loro facile reperibilità; si tratta infatti di utilizzare lo stesso cordone ombelicale che fin dall’ inizio della storia dell’umanità veniva gettato subito dopo il parto perché’ inutile. Oggi il cordone ombelicale può essere conservato in “banche private” o donato a “banche pubbliche”, a seconda della legislazione dei differenti Paesi ed essere impiegato sia come riserva di cellule per la salute futura dei figli, sia in caso di compatibilità, per trapianti a terzi.

In allegato il programma completo