La globalizzazione, soprattutto con riferimento alla salute, ha conseguenze contradditorie. Toglie dalla povertà milioni di persone, riducendo fame e malattie infettive, migliorando la qualità della vita. Ma gli stessi cambiamenti sociali ed economici che accrescono la ricchezza degli individui favoriscono l’epidemia di obesità in Cina, India e altre aree in via di sviluppo. Anche se la malnutrizione persiste ancora in molti luoghi, il
sovrappeso sta diventando un problema più grave del sottopeso.
Le malattie endemiche si diffondono tra tutte le popolazioni, scavalcando i sistemi immunitari e spesso persino i meccanismi di sorveglianza internazionale. L’allerta contro le malattie trasmissibili rimane un’alta priorità. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che l’immunizzazione attiva riduca i decessi dai 2 ai 3 milioni. Tuttavia 22,6 milioni di bambini nel mondo non possono ancora accedere ai vaccini di base; i tassi inadeguati di copertura della vaccinazione derivano da risorse limitate, scarsa gestione dei sistemi sanitari e sorveglianza inadeguata. Nonostante il calo del 50% di
decessi infantili prevenibili e della mortalità materna, oltre 6 milioni di bambini muoiono ancora prima del quinto anno di vita.
Si può fare molto di più per ottenere una copertura sanitaria globale e dare accesso a medicinali e vaccini sicuri e disponibili per tutti. E’ responsabilità del giornalista farsi promotore di tale esigenza con una comunicazione convincente e continuativa.

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