Care amiche e amici,
Giorgio Santocanale ci ha lasciati. Quando si perde un caro amico e illustre collega la tristezza è infinita. Tristezza accresciuta dal fatto che Giorgio era anche l’ultimo tra i fondatori della nostra Unione, una tangibile memoria storica che avevamo il piacere di avere accanto negli incontri di fine anno. Giorgio oltre ad essere stato protagonista della creazione dell’Ugis ne era sempre stato attivo partecipante dimostrando un prezioso, utile attaccamento: un insegnamento per tutti noi. Avevo proposto, e il Consiglio Direttivo aveva approvato, la sua nomina a Socio Onorario e so che la mia lettera di comunicazione gli aveva fatto molto piacere. Era un riconoscimento dovuto che gli ha portato negli ultimi giorni un raggio di luce. Molti di noi, io compreso, avevano con lui collaborato durante la stagione in cui era direttore di Scienza e Vita: il suo entusiasmo era stimolante e contagioso. Giorgio lo avevo conosciuto all’inizio della mia carriera giornalistica condividendo una comune passione, il volo. Ma per entrambi il volo era solo una delle passioni immersa nel più esteso campo d’interessi per la scienza e la tecnologia. Ed è appunto in questo ambito che Giorgio, direttore di Scienza e Vita, diede un grande esempio di professionalità e di grande competenza. Ma c’è un altro aspetto che voglio ricordare e che mi colpì sin dall’inizio: era la signorilità di Giorgio, nei gesti e nelle parole. Per lui era uno stile di vita e di pensiero. Per questo piangiamo un amico e un maestro e siamo vicini a Lita che ha condiviso da compagna affettuosa la sua vita e le sue avventure professionali. L’Ugis non lo dimenticherà.