Il terremoto, tra dovere di cronaca e rigore scientifico, è stato il focus dell’ottava giornata di formazione organizzata dall’ENEA per i giornalisti. Tra gli ospiti il presidente dell’INGV Carlo Doglioni sul tema dell’origine della sismicità in Italia, Mario Nanni dell’Ordine nazionale dei giornalisti per la deontologia professionale della cronaca in diretta e giornalisti di agenzie, carta stampata e TV che hanno “raccontato” il terremoto dello scorso anno in Italia centrale, come Enrica Battifoglia (ANSA), Giovanni Caprara (Corriere della Sera), Tonia Cartolano (SkyTG24) e Fabio Chiucconi (TG2).
La giornata di formazione ha visto gli interventi dei ricercatori ENEA che hanno partecipato alle task force per la ricostruzione dei centri colpiti dal terremoto, a partire da quello dell’Umbria del 1997 fino ai più recenti di Amatrice, Arquata del Tronto e Norcia nel 2016.
Nella sessione sul rischio sismico Paolo Clemente ha affrontato il tema della progettazione antisismica per offrire le definizioni essenziali a una corretta informazione scientifica sull’ingegneria strutturale e sismica e sugli aspetti che contribuiscono al rischio sismico, come la pericolosità dei siti, la vulnerabilità delle costruzioni, l’esposizione e la resilienza; Gerardo De Canio è intervenuto con un focus sui basamenti antisismici ENEA per le statue, già utilizzati per i Bronzi di Riace. Nella sessione sulle tecnologie per la prevenzione, Massimo Forni ha illustrato le due principali tecniche antisismiche che l’Italia ha contribuito a sviluppare dagli anni ’80 insieme a Paesi come USA, Nuova Zelanda e Giappone, ossia i dispositivi per l’isolamento sismico e la dissipazione energetica; Bruno Carpani ha affrontato il tema della salvaguardia del patrimonio storico portando come caso-studio il restauro antisismico del complesso medioevale della Torre di Montorio in provincia di Bologna e infine Ferdinando Saitta sulla valutazione della vulnerabilità sismica di edifici esistenti.