Mercoledì 18 maggio 2022 è stato assegnato il 17° Premio Giornalistico SOI, indetto dalla Società Oftalmologica Italiana per la diffusione e lo sviluppo della corretta divulgazione medico-oculistica. La cerimonia è avvenuta a Roma presso il prestigioso Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria durante il 19° Congresso Internazionale SOI e ha visto protagonisti 4 giornalisti che si sono distinti per il loro lavoro su altrettante fonti d’informazione, dimostrando quanto sia importante potersi affidare a professionisti autorevoli soprattutto in un periodo storico in cui dilagano le fake news. Così, a trionfare sono stati Emilio Vitaliano per la categoria “Periodici”, Lorella Bertoglio per la categoria “Video TV”, Francesco Maggi per la
categoria “Agenzie di Stampa” e Isabella Faggiano per la categoria “Giornalismo online”.
In particolare, Emilio Vitaliano, negli ultimi anni già insignito di numerosi premi, ha vinto “per aver saputo descrivere in modo esaustivo una tematica complessa, rendendola accessibile ai lettori indipendentemente dal loro livello di conoscenze nel settore dell’oftalmologia e adempiendo, così, pienamente alla missione del divulgatore scientifico”. L’articolo che ha attirato l’attenzione della giuria è stato pubblicato alla fine del 2021 sulla rivista BBC Scienze, la versione italiana del prestigioso magazine inglese edito dalla BBC, e ha raccontato il lavoro degli studiosi del Center for Synaptic Neuroscience dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, del Center for Nano Science dell’IIT di Milano e della Clinica Oculistica dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (Verona) teso ad ottenere la prima retina artificiale liquida.
“E’ un onore ricevere il Premio Giornalistico SOI, poiché è stato pensato per offrire un riconoscimento a chi si impegna per fornire una corretta informazione in ambito scientifico”, ha dichiarato Vitaliano. “Si tratta, infatti, di un lavoro che spesso non conquista sia abbastanza spazio, sia il giusto merito e che oltretutto bisogna svolgere con grande responsabilità. Perché tutti i giornalisti devono attenersi al codice deontologico, e gli esempi in merito potrebbero essere numerosi, ma se vogliamo restare nel settore delle notizie scientifiche e, ancor più nello specifico, in quello relativo alle tematiche sanitarie, chi scrive un articolo deve riflettere sulle ricadute morali del proprio operato. In queste circostanze non può venire
meno una giusta sensibilità, considerando come all’interno della platea a cui ci si rivolge esistano persone magari affette da una patologia inerente al tema trattato e, quindi, direttamente coinvolte da ciò che viene scritto. Com’è normale, sono individui più vulnerabili, a cui è dovuto il massimo rispetto. Ecco perché, più che in altre circostanze, risulta fondamentale scongiurare allarmismi ingiustificati, evidenziare pro e contro dei rimedi disponibili, evitare facili illusioni celebrando come valide terapie ancora troppo acerbe, non creare sensazionalismi millantando cure inesistenti e sottolineare l’eventuale inconsistenza scientifica di trattamenti alternativi”.