E’ una menzione speciale il riconoscimento assegnato a Emilio Vitaliano durante la XII edizione del Premio Giornalistico Benedetta D’Intino che si è tenuta a Milano il 17 novembre 2024 presso il Centro Internazionale Brera. L’ennesimo attestato di stima per un professionista che nel corso degli anni si è dimostrato un vero giornalista di razza, capace di raccontare numerose tematiche mantenendo sempre standard qualitativi elevati. Lo testimoniano proprio i tanti premi che in breve tempo, lungo tutto lo stivale, hanno celebrato una penna equilibrata, affidabile, brillante e mai banale.
 
Questa volta l’argomento affrontato sono stati i potenziali rischi per i giovani e i giovanissimi derivanti da un uso improprio ed eccessivo del digitale. La giuria ha motivato la sua decisione con queste parole: “A Emilio Vitaliano va una menzione speciale per aver saputo accompagnare i lettori dentro il tunnel della iperconnessione, quella realtà parallela del virtuale abitata dagli adolescenti che troppo spesso si trasforma in una dipendenza dalla quale non è facile uscire. Nell’articolo si scopre lo stordimento che compromette i risultati scolastici, causa il disagio fisico ed emotivo e porta a gravi disturbi come insonnia, ansia, depressione.
 
E poi c’è l’impotenza dei genitori, spesso sprovvisti della capacità di arginare i malesseri dei loro figli. Proprio a loro l’autore si rivolge, avvalendosi dei contributi di esperti, ricordando quanto sia cruciale intervenire precocemente per aiutare i figli, bambini e adolescenti, a un utilizzo equilibrato e utile dei dispositivi. Un richiamo che vale per tutti gli educatori, insegnanti compresi. Scuola e famiglia, devono stringere un’alleanza che si impegni per la prevenzione della dipendenza dei giovanissimi dalla tecnologia e per il suo uso corretto”.
 
Durante la cerimonia Vitaliano ha ringraziato la Fondazione Benedetta D’Intino e la giuria, sottolineando come sia necessaria una maggiore attenzione verso l’alfabetizzazione digitale, soprattutto in Italia, un Paese popolato da giovani con limitate competenze di questo tipo. “Non si può demonizzare in generale la tecnologia, ma piuttosto il suo abuso e la scarsa consapevolezza dei pericoli associati. Osservati speciali sono gli adolescenti e persino i minori in età infantile, colpevolmente ritenuti capaci di gestire in maniera corretta il mondo digitale grazie alla disinvoltura che spesso manifestano nell’utilizzo di device come smartphone e tablet. In realtà, proprio in funzione di uno sviluppo ancora in corso, non sono dotati del giusto spirito critico con cui valutare gli argomenti proposti in rete. Ecco perché è ormai indispensabile abbracciare una novità dei nostri tempi: l’educazione al digitale”.