Immanuel Kant nella conclusione della Critica della Ragion Pratica scrive: “Due cose riempiono l’animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione… il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Entrambe le cose non posso cercarle e semplicemente supporle come fossero nascoste nell’oscurità o nel trascendente, al di fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le collego immediatamente con la coscienza della mia esistenza “.

libro-doveilcignoGAIA, naso in su, scruta il cielo di notte con la coscienza limpida di chi può specchiarsi ancora nella notte luminosa con stupore e meraviglia, senza timori. Si appassiona alle costellazioni, vuole individuarle, conoscerle, e comporle sotto la guida sapiente di nonno Mario; per gioire alla fine con lui dei risultati. Anche il suo fedele Buk ha un posto in cielo,insieme agli orsi, al toro, al cavallo alato, alla lepre, al cigno.

E che bella la Stella polare che punta sempre al Nord ad indicare la giusta rotta ai naviganti, per mare o per terra. Al lei si può arrivare anche cercando prima l’ Orsa maggiore, le ricorda nonno Mario , ma Gaia rimane affascinata dal racconto che nonna Anna le fa sul ferro da calza che entra nel gomitolo di lana e lo trapassa da parte a parte, come l’asse di rotazione con la terra “ nel punto in cui esce , se lo prolunghi in alto, incontrerà la stella polare che corrisponde al Polo Nord Celeste”. E che dire delle stelle cadenti e della torcia schermata ? Gaia per la notte di san Lorenzo si è ben attrezzata e ,con il suo Buk in grembo, l’ atlante celeste in mano e il nonno vicino, attende impaziente di vedere le scie luminose. Che non arrivano. E allora nonno Mario ne approfitta per spiegare a Gaia la storia delle stelle cadenti, da dove vengono, dove vanno.

Il tempo trascorso con il naso in su è stato ancora una volta sfruttato egregiamente dal mitico nonno Mario che è il nonno che tutti i genitori vorrebbero avere per i propri bambini. Un nonno che inventa, spiega, si istruisce per far fronte alle domande impossibili di una nipotina curiosa e intelligente. Il libro di Gabriella Bernardi è un inno a tutto ciò che vorremmo che oggi accadesse attorno a noi. Bambini capaci ancora di guardare il cielo piuttosto che la televisione o i video games, nonni che svolgono il ruolo di educatori presenti e affettuosi , gratificante per loro , utile e rassicurante per i bambini.

In una mia recente intervista a Jhon C. Mather , astrofisico della Nasa, premio Nobel per la Fisica 2006, ho chiesto al Nobel se da bambino era affascinato dal cielo e dalle stelle . “ Decisamente sì , vivevo in un posto dove si poteva vedere il cielo molto bene e con i primi risparmi riuscii a costruirmi un telescopio rudimentale. Leggevo anche libri di Astronomia ma 50 anni fa l’ era spaziale non era ancora iniziata e si conosceva molto poco”.

E oggi? Ho chiesto ancora.

“ Penso spesso ai progressi avvenuti negli ultimi tempi sia nella conoscenza dell’ Universo che nell’ organizzazione sociale sulla terra e io sono estremamente felice di vivere in un tempo nel quale c’è così tanto da imparare, con progetti che noi possiamo immaginare e realizzare”.

Penso che il libro di Gabriella Bernardi, presentato dalla Neos Edizioni in una veste editoriale che da sola invita a sfogliarlo pagina dopo pagina con le sue stelline ad indicarne il numero, non sia esclusivamente un testo per ragazzi; ritengo piuttosto che sia un invito discreto a tutti gli adulti a leggerlo, a divulgarlo tra i giovani e, non ultimo, a riappropriarsi della MERAVIGLIA che, secondo Aristotele, è il primo passo verso la CONOSCENZA.

Proprio come Gaia che,curiosa, chiede a nonno Mario: “ Dov’è il Cigno?”.