Detenuti, tossicodipendenti, migranti: sono queste le popolazioni considerate svantaggiate nell’accesso all’assistenza sanitaria. La popolazione carceraria è sicuramente la più negletta, nonostante le carceri, sovraffollate, rappresentino uno dei più gravi problemi di sanità pubblica esistenti. La salute dei detenuti va tutelata anche perché, senza le dovute cure, i malati di Epatite B e C e i sieropositivi all’HIV, una volta in libertà, rappresentano un pericolo per loro stessi e per la comunità. Per quanto riguarda i tossicodipendenti occorrono servizi dedicati per garantire gli standard uniformi a livello nazionale in modo che i pazienti possano ricevere le cure necessarie senza preclusioni di accesso. Per l’assistenza sanitaria ai migranti, va ricordato che il Diritto alla salute è un “Diritto umano fondamentale per tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine, appartenenza etnica e stato legale” e che l’Italia è stata la prima Nazione al mondo, nel 1998, ad affermare tale diritto per tutti. È ora che i paesi dell’Unione europea sviluppino politiche congiunte sulla migrazione, assicurandosi che non violino i diritti umani fondamentali e, in particolare, quello alla salute.
L’obiettivo del seminario è stato di stimolare il confronto tra relatori e giornalisti su tematiche di grande attualità e rilevanza sociosanitaria, giuridica, culturale ed economica.

Il seminario è stato organizzato da UGIS e Fast d’intesa con OdG- Ordine giornalisti della Lombardia nell’ambito del ciclo di incontri “Salute in Comune”. Con la collaborazione di: Comune di Brescia, Fondazione Brunelli Onlus, Università degli Studi di Brescia, Fondazione della Comunità Bresciana Onlus, Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Brescia, Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia, Brescia Mobilità.

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